km 0

WIKIPEDIA: Il chilometro zero (anche chilometro utile, km zero o km 0) in economia è un tipo di commercio nel quale i prodotti vengono commercializzati e venduti nella stessa zona di produzione.

La locuzione a chilometro zero identifica una politica economica che

predilige l’alimento locale garantito nella sua genuinità, in contrapposizione all’alimento globale spesso di origine non adeguatamente certificata, e soprattutto risparmiando nel processo di trasporto del prodotto, in termini anche di inquinamento. Spesso viene garantita anche l’assenza di organismi geneticamente modificati.

Ormai sentiamo continuamente parlare di KM 0 ma sapete davvero quali sono i reali vantaggi nel ricercare prodotti a , diciamo, distanza ravvicinata?

1. L’idea di fondo, in sostanza, è quella di ridurre l’impatto ambientale che il trasporto di un prodotto comporta, in particolare l’emissione di anidride carbonica che va ad incrementare il livello d’inquinamento.

2. Garantire la qualità e la freschezza del prodotto riducendo il numero di passaggi tra produttore e consumatore finale.

3. Promuovere il patrimonio agroalimentare regionale, sostenendo le piccole imprese e le produzioni locali che garantiscono la tipicità dei prodotti di ogni singolo territorio.

A favore di questo concetto nella nostra città, sempre all’avanguardia dal punto di vista dell’attenzione all’alimentazione, sono nate diverse realtà che sostengono il km 0.

Dalle consegne a domicilio in bicicletta come quelle de “LA SAJETTA” a “IO MANGIO LOCALE“, un’associazione che promuove la filiera corta e il consumo di prodotti locali, naturali e di stagione, sostenendo l’economia dei piccoli produttori del territorio.

IO MANGIO LOCALE.php

Anche la Provincia promuove la spesa a km 0 grazie alla creazione di un portale, AGRIPARMA, che offre una mappatura delle aziende di Parma suddivise per tipologia di azienda e/o prodotto.

agriparma

Per non parlare dei mercati dei produttori agricoli locali che si svolgono settimanalmente in città (come quello di piazzale Imbriani del sabato).

In ultimo è vero che con i prodotti km 0 si ha un risparmio dovuto alla “filiera corta” ma è anche vero che spesso le piccole realtà devono sostenere dei costi maggiori perchè sono appunto piccole e perchè spesso si associano al concetto di biologico che vuol dire maggiore selezione e controlli, cioè maggiori costi.

E se “you are what you eat” allora forse è meglio sapere bene cosa/come finisce sulle nostre tavole….